• Dopo la morte di mio padre

    non riuscivo più a tornare nei luoghi della mia infanzia

  • ho portato con me dei vecchi filmini in super8 fatti in famiglia

    sono anni che visualizzo la pancia, sede delle emozioni, dell’utero

  • ANTONIA

    D'AMORE

  • Sono nata a Bari, nel Sud Italia.

    Mi occupo di Teatro di Figura, come marionettista



Mi chiamo Antonia Vilma D’Amore, sono nata a Bari, nel Sud Italia.
Mi occupo di Teatro di Figura, come marionettista, tra creazione e movimentazione di puppets.

Per diversi anni ho insegnato propedeutica musicale e teatro di figura per bambin* e adult*.
Guido percorsi di ricerca sull'effetto “curativo” del canto, per conoscere se stess* e connettersi con
le emozioni, abitando il desiderio e muovendo l'energia vitale attraverso il gioco e la sperimentazione vocale, fondendola con la creazione e movimentazione di figure.
Collaboro come Puppeteer e Maker con differenti realtà artistiche, teatrali e cinematografiche italiane e internazionali.
Negli ultimi anni ho sentito l’urgenza di esplorare il concetto di radicamento e questa indagine è iniziata attraverso la scrittura di canzoni in dialetto pugliese.
Dopo la morte di mio padre non riuscivo più a tornare nei luoghi della mia infanzia e adolescenza. Dal 2020 al 2023 ho deciso quindi di vivere a Bari per immergermi nei suoni e nella realtà della mia terra d’origine.
Dopo aver registrato il disco volevo sviluppare una drammaturgia per Teatro di figura che partisse dalle storie raccontate nelle canzoni.
Ho proposto il progetto dal titolo provvisorio “Coltivare anime” a Damiano Privitera del Teatro del Lavoro di Pinerolo.
Per i giorni di residenza ho portato con me dei vecchi filmini in Super8 fatti dai miei quando ero piccola e trovati da mia sorella a casa di mio padre. E’ iniziata quindi la ricerca di un proiettore dell’epoca. Lo abbiamo trovato in un mercatino dell’usato ma non era del tutto funzionante aveva alcuni pezzi da sostituire. Il lavoro di ripristino è andato avanti per qualche giorno e nel frattempo elaboravo come utilizzare i filmini e su quale supporto proiettarli. La scelta è andata su una parte del mio corpo: la pancia.
Sono anni che visualizzo la pancia, sede delle emozioni, dell’utero, chakra del fuoco, delle passioni.
(come anche in un altro spettacolo ambientato in un armadio, che ricordava un corpo dilatato femminile e il boccascena era la cavità, la pancia, era uno spettacolo sulla maternità e la matrignità, ma soprattutto sulla natura, su madre natura. Questo era per me.)
Durante la residenza, con il supporto e le riprese video di Damiano Privitera abbiamo creato il videoclip di “Espirando”, una delle 7 canzoni, e Damiano ha proposto un altro titolo al progetto, ossia OKKEI RADICI.