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UNA COMUNITÀ LAVORA
INSIEME PER COSTRUIRE
IL FESTIVAL
Sghembo Festival . stato in primo luogo un’esperienza di costruzione comunitaria di un evento. Cooperative e associazioni del territorio, il Comune, gli enti gestori dei servizi, gli artisti, i gruppi informali di cittadini, gli operatori sociali, i ragazzi disabili e le loro famiglie hanno condiviso obiettivo e significato dell’iniziativa e hanno lavorato insieme per realizzarla. Questo da una parte ha reso Sghembo sostenibile, grazie al fatto che tanti hanno lavorato gratuitamente, dall’altra ha rappresentato un’esperienza in cui una comunità ha scoperto il piacere e le potenzialità di lavorare insieme.
Artisti e ospiti sono stati contattati attraverso canali informali e consolidati di amicizia, condizione che ha garantito la presenza degli artisti e la loro disponibilità a titolo gratuito, frutto della condivisione delle motivazioni ideali dell’iniziativa.
L’unica risorsa economica richiesta è stata un’autotassazione di tutti i soggetti partecipanti (Enti, Associazioni, Cooperative) che ha permesso di ripagare le spese vive del Festival in cambio della pubblicizzazione del proprio logo sul volantino.
Anche gli altri professionisti coinvolti nell’aspetto grafico, fotografico e fonico, facendo propria la causa di Sghembo, hanno messo a disposizione le loro competenze adottando una tariffa ridotta.
Attraverso la prima autotassazione che ha coperto le spese vive e le offerte raccolte durante la manifestazione il Festival . stato in grado di autosostenersi.
Il Comune di Vigone ha lasciato in concessione gratuita il Teatro del Paese, condividendo fin dall’inizio gli intenti di questa manifestazione.
Alcuni gruppi informali hanno aiutato lo Staff nella gestione dell’evento: il Gruppo Giovani di Vigone per la gestione dei laboratori dei bambini; l’Associazione delle “Maschere” che ha gestito l’affluenza del pubblico all’interno del Teatro; la Comunità per disabili Casa Brun 64
5|2016 ESPERIENZE di Vigone che ha offerto i suoi spazi per allestire un laboratorio di costruzione di marionette e per offrire la merenda ai bambini.
Questi gruppi informali sono stati coinvolti grazie al lavoro di sensibilizzazione di due operatrici del Centro Diurno di Vigone e della Comunità Casa Brun che li hanno inoltre coinvolti nella gestione dell’affluenza delle persone all’interno del Teatro e nella gestione logistica degli spostamenti, come indicare alle persone il parcheggio più vicino, accompagnare le persone nelle varie sedi del Festival, ecc.
Con questi gruppi si sono poi svolte due riunioni di presentazione del progetto e di definizione dei compiti e dei ruoli che avrebbero dovuto svolgere durante la manifestazione.
I giovani hanno da subito ben accettato la possibilità di dare il loro contributo e hanno avuto modo di attivarsi per il loro territorio e conoscere la realtà della disabilità, non sotto forma di esperienza negativa, da compatire, ma osservando le potenzialità dei partecipanti disabili e la loro simpatia.
Le famiglie delle persone disabili e degli operatori hanno avuto parte attiva nel Festival, partecipando e favorendo la pubblicizzazione dell’evento attraverso il “passaparola”.
Insomma, l’evento ha rappresentato un’occasione d’incontro tra Servizi, professionisti e familiari, nel quale i partecipanti non erano focalizzati sulle mancanze e sui bisogni, ma sulle potenzialità dei protagonisti di Sghembo e sul progetto comune da realizzare.
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