
Quartetto Maurice
Georgia Privitera, violino
Laura Bertolino, violino
Rafal Zalech, viola
Aline Privitera, violoncello
Andrea Agostini, elettronica
Il Quartetto
Fondato nel 2002 a Pinerolo (TO), il Quartetto Maurice intraprende lo studio del quartetto con Francesca Gosio (trio Debussy) e Giacomo Agazzini (Quartetto di Torino). Successivamente studia e si diploma brillantemente nel 2009 presso il Corso Speciale di Quartetto della Scuola di Musica di Fiesole e alla prestigiosa Accademia del Quartetto (progetto ECMA), seguito dai più importanti Maestri del panorama musicale cameristico: H. Beyerle (Quartetto Alban Berg), G. e M. Kurtag, A. Keller (Quartetto Keller), P. Cropper (Quartetto Linsday), P. Farulli (Quartetto Italiano), V. Mendellssohn (Quartetto Enesco), A. Nannoni; oltre che a Parigi con C. Giovaninetti (Quartetto Ysaye), Roham de Saram (Quartetto Arditti) e Francesco Dillon (Quartetto Prometeo).
Il Quartetto si è esibito per il festival Biennale di Venezia 2013, per la stagione music@villaromana di Firenze 2012 e 2013, presso il Teatro Dal Verme di Milano , al Teatro Quirino di Roma, al Teatro Bibiena di Mantova, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, al Circolo della Stampa di Torino, nella rassegna Compositori a Confronto di Reggio Emilia, al museo Marini di Firenze, al Teatro Vittoria di Torino, al teatro civico di Tortona.
I quattro interpreti manifestano sin dall'inizio del loro percorso l’esigenza di porre in primo piano la musica contemporanea.
Il loro repertorio comprende tra gli altri Georgy Ligeti, Ivan Fedele, Georg Friedrich Haas, Fabio Vacchi, Michael Nyman, Philiph Glass, Matteo Franceschini, Marco Momi, Valerio Murat, Ryan Carter, Odd Sneeggen, Mayke Nas, Andrea Portera, Kristian Ireland, Diaz de Leon, etc.
Il quartetto collabora con il collettivo di compositori italiani www.nuthing.com.
Il quartetto suona inoltre con i pianisti Alberto Carnevale Ricci e Leonardo Zunica.
Il Quartetto si è esibito per il festival Biennale di Venezia 2013, per la stagione music@villaromana di Firenze 2012 e 2013, presso il Teatro Dal Verme di Milano , al Teatro Quirino di Roma, al Teatro Bibiena di Mantova, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, al Circolo della Stampa di Torino, nella rassegna Compositori a Confronto di Reggio Emilia, al museo Marini di Firenze, al Teatro Vittoria di Torino, al teatro civico di Tortona.
I quattro interpreti manifestano sin dall'inizio del loro percorso l’esigenza di porre in primo piano la musica contemporanea.
Il loro repertorio comprende tra gli altri Georgy Ligeti, Ivan Fedele, Georg Friedrich Haas, Fabio Vacchi, Michael Nyman, Philiph Glass, Matteo Franceschini, Marco Momi, Valerio Murat, Ryan Carter, Odd Sneeggen, Mayke Nas, Andrea Portera, Kristian Ireland, Diaz de Leon, etc.
Il quartetto collabora con il collettivo di compositori italiani www.nuthing.com.
Il quartetto suona inoltre con i pianisti Alberto Carnevale Ricci e Leonardo Zunica.
Andrea Agostini
Andrea Agostini ha studiato composizione e musica elettronica a Bologna, sua città natale. In seguito ha partecipato a masterclass in Italia e in Francia. Tra il 2008 e il 2010 ha seguito i due anni di corso in composizione e informatica musicale all'IRCAM di Parigi. Ha composto numerose opere di musica strumentale, elettroacustica e mista.
Si è qualificato vincitore e finalista in numerosi concorsi e ha ricevuto commissioni da alcune tra le più importanti istituzioni europee, tra cui il Ministero della Cultura Francese nel 2007 e il Museo del Louvre nel 2011. La sua musica appare regolarmente nei principali festival europei e nordamericani (tra gli altri Agora, Musica, la Biennale di Venezia, MiTo, REC, Rondò, MATA, Spark).
La sua curiosità per la totalità dei linguaggi musicali l'ha portato a lavorare nei domini del rock e dell'improvvisazione, e a studiare tradizioni musicali non occidentali.
Affianca alla produzione artistica un'attività di spicco nell'ambito dell'informatica musicale: è uno degli sviluppatori del sistema per la composizione assistita bach: automated composer's helper ; è stato assistente di ricerca presso la Haute Ecole de Musique di Ginevra e compositore in ricerca all'IRCAM; è docente di musica elettronica presso il Conservatorio di Torino. È membro fondatore del gruppo /nu/thing.
Si è qualificato vincitore e finalista in numerosi concorsi e ha ricevuto commissioni da alcune tra le più importanti istituzioni europee, tra cui il Ministero della Cultura Francese nel 2007 e il Museo del Louvre nel 2011. La sua musica appare regolarmente nei principali festival europei e nordamericani (tra gli altri Agora, Musica, la Biennale di Venezia, MiTo, REC, Rondò, MATA, Spark).
La sua curiosità per la totalità dei linguaggi musicali l'ha portato a lavorare nei domini del rock e dell'improvvisazione, e a studiare tradizioni musicali non occidentali.
Affianca alla produzione artistica un'attività di spicco nell'ambito dell'informatica musicale: è uno degli sviluppatori del sistema per la composizione assistita bach: automated composer's helper ; è stato assistente di ricerca presso la Haute Ecole de Musique di Ginevra e compositore in ricerca all'IRCAM; è docente di musica elettronica presso il Conservatorio di Torino. È membro fondatore del gruppo /nu/thing.
concerto 4+1
PROGRAMMA
Fausto Romitelli Natura morta con fiamme per quartetto d’archi e elettronica
Eric Maestri Pieghe per quartetto d’archi
Simon Steen Andersen string study n.1 e n.2
Andrea Agostini legno sabbia vetro cenere per quartetto d’archi ed elettronica
Fausto Romitelli Natura morta con fiamme per quartetto d’archi e elettronica
Eric Maestri Pieghe per quartetto d’archi
Simon Steen Andersen string study n.1 e n.2
Andrea Agostini legno sabbia vetro cenere per quartetto d’archi ed elettronica
NOTE AL PROGRAMMA
L'esplorazione sonora è la spinta propulsiva del programma qui descritto, un ambizioso insieme di gesti musicali che vedono il Quartetto Maurice impegnato su tre fronti: la veste acustica, la fusione degli archi con il mondo elettronico e la visual performance.
Le opere di Fausto Romitelli e Andrea Agostini nascono all'IRCAM rispettivamente nel 1993 e nel 2010. “Natura morta con fiamme” è un lavoro di raffinata sintesi sonora, in cui l'elettronica è intesa come un linguaggio vero e proprio dalle mille sfaccettature, che dialoga con gli strumenti creando continuità, lacerazioni e rotture.
In "Legno sabbia vetro cenere" l’elettronica assume il ruolo di vero e proprio quinto elemento dell'ensemble. Aggressivo, lucido e geometrico, il brano è attraversato da un riferimento esplicito ma mai letterale al suono e alle grammatiche del rock.
La parte acustica si pone in perfetta antitesi con il volume sonoro dei brani elettronici: “Pieghe”, un quartetto di Eric Maestri dalle sonorità preziose e appena accennate, è quasi un cuore silenzioso del concerto.
Tra i due mondi sonori trovano posto i coreografici brani del danese Simon Steen Andersen, nei quali l'esecuzione diventa una sorta di danza che accompagna sé stessa, in un territorio dove suono e movimento si mescolano in un elegante gioco visuale.
L'esplorazione sonora è la spinta propulsiva del programma qui descritto, un ambizioso insieme di gesti musicali che vedono il Quartetto Maurice impegnato su tre fronti: la veste acustica, la fusione degli archi con il mondo elettronico e la visual performance.
Le opere di Fausto Romitelli e Andrea Agostini nascono all'IRCAM rispettivamente nel 1993 e nel 2010. “Natura morta con fiamme” è un lavoro di raffinata sintesi sonora, in cui l'elettronica è intesa come un linguaggio vero e proprio dalle mille sfaccettature, che dialoga con gli strumenti creando continuità, lacerazioni e rotture.
In "Legno sabbia vetro cenere" l’elettronica assume il ruolo di vero e proprio quinto elemento dell'ensemble. Aggressivo, lucido e geometrico, il brano è attraversato da un riferimento esplicito ma mai letterale al suono e alle grammatiche del rock.
La parte acustica si pone in perfetta antitesi con il volume sonoro dei brani elettronici: “Pieghe”, un quartetto di Eric Maestri dalle sonorità preziose e appena accennate, è quasi un cuore silenzioso del concerto.
Tra i due mondi sonori trovano posto i coreografici brani del danese Simon Steen Andersen, nei quali l'esecuzione diventa una sorta di danza che accompagna sé stessa, in un territorio dove suono e movimento si mescolano in un elegante gioco visuale.













